Piloti e Navigatori
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PILOTI
Nato a Merate il 9 giugno 1974 Inizio attività agonistica nello Slalom Autodromo di Monza del 1997, nel trofeo “Caccia al pilota Fiat”, alla guida di una Cinquecento. Gareggia con assiduità tuttora pur avendo anche il ruolo di direttore sportivo della scuderia Abs Sport. Fin da piccolo appassionato di motori, si è indirizzato ai rally a partire dalla stagione 1988, assistendo al classico Valle Intelvi. “Con mio fratello andai a vedere il rally intelvese – dice Ivano – che aveva già un certa notorietà. Poi guardando i passaggi di Carlo Galli scattò la scintilla per questa specialità, che pratico appena posso e seguo ancora con tanta passione”. Adesso a chi ti ispiri come pilota? “Potre direi il nome di un grande campione, ma preferisco rimanere nel mio ambito. E’ una domanda a cui è sempre difficile dare una risposta, ma per quanto mi riguarda posso dire che mi seguo le indicazioni di Roberto Saldarini, l’unico che mi da consigli su come affrontare un rally”. La gara che preferisci o il tipo di tracciato che più ti si addice quale è? “Quì non ho dubbi: è il rally di Lecco. Le tortuose e impegnative strade della Valsassina sono favolose ed entusiasmanti, credo anche che mi si addicono al mio stile di guida”. Per il 2010 che programmi hai? “Sicuramente continuerò a correre, anche se l’impegno di diesse mi toglie diverso tempo. L’obiettivo è quello di partecipare al Challenge Seconda Zona, con il sogno di poter disputare l’ultima prova del campionato Italiano rally, il trofeo Aci Como, sempre con la mia Peugeot 106”. Palmares personale: Nel 2001 in coppia con il compianto e indimenticabile Gabriele Montanelli ha conquistato due podi nei rally Colli Brianzoli e trofeo Valtellina, un terzo podio è arivato nello slalom di Piano Racino, all’esordio con la Peugeot 205 rally. Nelle stagioni che seguono non sono mancati diversi altri piazzamenti, tra cui il quinto posto finale nel campionato Lombardia Cup nel 2006, con navigatori Mirko Curkovic e Mirko Grigis. Anche nell’ultima stagione non sono mancate le soddisfazioni, culminate con la splendida seconda posizione nella classe N2 con la piccola Peugeot 106 nella Ronde Città dei Mille a Selvino, con a fianco Luca Licini
Nato a Mestre il 29/03/1968 Il mondo sportivo Marco Paccagnella lo ha abbracciato fin da piccolo, diventando all’inizio un protagonista di spicco nella ginnastica artistica fino ad arrivare nei primi anni Novanta a conquistare il titolo di campione italiano nel trampolino elastico. Con la passione dei motori nel cuore, si avvicina dapprima agli slalom, poi ai rally come navigatore. Dalla seconda metà degli anni Novanta riprende il volante ed inizia una carriera che continua tuttora ai massimi livelli. Le vittorie nei primi anni sono subito numerose, in particolare nel rally di Lecco per dieci edizioni è sempre sul podio. Una decina d’anni fa arriva il debutto nell’Irc, dove conferma tutte le sue qualità, inserendosi spesso nella lotta di vertice con risultati di prestigio, prima nel gruppo N poi nell’assoluta con le Peugeot 206 Wrc e Citroen XSara Wrc. E nel 2010 entra per la prima volta a far parte della scuderia Abs Sport. Nei programmi di Paccagnella c’è la partecipazione a diverse Ronde internazionali con una vettura Wrc, oltre a curare un progetto di crescita delle giovani leve della scuderia lecchese. “Nelle precedenti stagioni avevo gareggiato nell’Irc prima e poi nell’Irs, quindi avevo scelto un programma selezionato di Ronde – dice Paccagnella – sempre con una vettura Wrc, con un modello ex mondiale. Seguire una serie completa non era negli obiettivi, ma le gare scelte sono sempre state di spessore e tutto questo mi aveva permesso di maturare esperienza ad alto livello”. Il passaggio alla scuderia oggionese presieduta da Beniamino Bianco è stato anche l’inizio di una nuova fase della carriera per il pilota lecchese. “Sono arrivato nel team lecchese, dopo una lunga militanza nella scuderia bergamasca Rally club Grigis Selvio, per dare una mano ai ragazzi dell’Abs Sport, soprattutto per amicizia. Da lecchese mi ha fatto piacere far parte di questo nuovo gruppo, mettendo la mia esperienza di oltre vent’anni di corse a disposizione”. Nemmeno Paccagnella si aspettava però che da questo passaggio alla Abs Sport nascesse un periodo di successi e soddisfazioni straordinarie. Il tutto con a fianco nientemeno che di Beniamino Bianco nel ruolo di navigatore. Alla prima uscita alla Ronde delle Miniere a Piacenza arriva subito una splendida vittoria con la Citroen Xsara Vrc della Gma racing. Segue poi il Rally del Casentino dove arriva un’altra strepitosa vittoria al fotofinish, seguita dalla piazza d’onore nel rally della Valle Camonica e al Rally di Lecco. “Indubbiamente la stagione 2010 è stata la più bella della mia carriera, con affermazioni e podi che rimarranno per sempre nel cuore. Diciamo che è stato un sogno che inseguivo da quando erano un bambino e che si è realizzato”. E poi seguita un’altra stagione da protagonista con diversi podi assoluti nell’Ircup di nuovo con la Citroen Xsara Wrc. Nel 2012 avviene il passaggio alla Ford Focus Wrc della RP Motorsport, con un debutto da applausi nel Valli Piacentine, concluso al secondo posto assoluto. A seguire nel corso della stagione altri piazzamenti di prestigio al Casentino e a Lecco. La carriera di Paccagnella l’anno seguente cambia ancora, con un ingresso nel settore imprenditoriale legato sempre al motorsport. Lascia l’Abs Sport, continuando peraltro a gareggiare con ottimi risultati e la performance del successo alla Ronde di Selvino nel 2015. Nella stagione 2016 il pilota lecchese torna di nuovo alla Abs Sport, portando la scuderia oggionese sul podio in diverse occasione, chiudendo l’annata sportiva alla Ronde di Selvino con un altro bellissimo podio. E per il 2017 l’obiettivo è quello di continuare a gareggiare sempre ad alto livello inseguendo nuovi podi.
Rosario Iannello, nato il 13 febbraio 1978Da oltre quindici anni nell’automobilismo Rosario Iannello ha saputo ritagliarsi un proprio spazio nei rally, in particolare nelle classi di media cilindrata. Senza inseguire voli pindarici, ma con il solo obiettivo di dare sfogo alla propria passione, il pilota varesino della Scuderia Abs Sport nel tempo non solo si è fatto largo nei rally nazionali ma si è guadagnato stima e rispetto da parte dei suoi avversari. E per uno che nella vita di tutti i giorni fa il meccanico, il sacrificio è alla base del suo impegno nei rally, la sua grande passione. Per correre a volte fa anche delle rinunce, ma quando l’impegno è ripagato dai risultati, la soddisfazione fa dimenticare tutto quanto. Dopo tre lustri trascorsi a gareggiare Rosario non demorde, preparandosi ad affrontare una nuova stagione nel 2019 nella Coppa Italia 1^ zona, quest’anno davvero speciale perché in macchina con lui ci sarà una nuova navigatrice, Monica Ferrari, che è anche la sua compagna nella vita.I Rally Nazionali e di Coppa Italia sono sempre stati il palcoscenico preferito da Ianello, affrontati all’esordio con la Fiat Cinquecento Sporting in classe A0, per poi passare alle Peugeot, dalla 205 Rally gruppo A 1.3 alle 106 gruppo A 1.4 e S16 di classe N2. In questo lasso di tempo si sono alternati nel ruolo di navigatori, Felice Greco, Vasco Lanfranchi, Luciano Piazz, Clarissia De Rosa, Giorgia La Rosa e Chiara Brambilla.Tra le gare preferite dal pilota varesino ci sono i Rally di Torino e Varese, un po’ perché vi ha colto i migliori risultati, ma anche per alcune prove che predilige, in particolare la speciale torinese del Colle del Lys. Nel rally torinese ha colto il successo di classe, sfiorando la top ten con una vettura di piccola cilindrata, sul podio c’è andato anche nel Rally dei Laghi a Varese, cogliendo anche qui il successo di classe e pure nel Trofeo Aci Como non si è lasciato sfuggire l’occasione di salire sul podio nella sempre combattuta classe N2.Ora Rosario Iannello si prepara a ripartire a metà marzo con la stessa determinazione di quando aveva iniziato a gareggiare nel 2004, partendo dal sempre amato Rally dei Laghi, in una nuova sfida con a fianco Monica Ferrari sulla Peugeot 106. E con lo stesso entusiasmo dei primi giorni, sognando di essere Sebastian Loeb (il suo pilota preferito) alla guida dalla Citroen C4 Wrc (la sua vettura preferita), divertendosi come se fosse la prima volta. Già, perché per Rosario i rally sono prima di tutto un passione infinita che lo fanno sentire ogni volta un ragazzo.
Nei motori si può dire che Danilo Nava sia cresciuto e ancora adesso a distanza di tanti anni l’entusiasmo per tutto ciò che romba lo coinvolge totalmente.
Si, perché Danilo Nava ha scalato praticamente tutti gradini del motorsport, passando da meccanico a preparatore e poi co-titolare con Elio Corti del team Elco Racing. Senza dimenticare il passaggio a pilota di rally e il ruolo di papà – istruttore del figlio Mattia nell’avviamento ai kart e poi ai rally. Tutto questo in oltre 35 anni di presenza nel motorsport, che continua tuttora come preparatore, senza tralasciare qualche “disgressione” come pilota, per divertirsi e rimane nello spirito sempre giovane.
Ripercorrere l’attività di Nava nel motorsport non è semplice, ma bastano pochi dati per comprendere lo spessore.
“Come preparatore posso dire che abbiamo superato le 500 gare – dice Nava – per quanto riguarda la partecipazione diretta della Elco Racing, tra rally, pista e salita. Per ciò che concerne la mia presenza come pilota, siamo sulla trentina di gare disputate. Possiamo dire che non c’è paragone tra preparatore e pilota, però mi sento di far parte di entrambe le categorie. Nei rally ho debuttato nell’81, per poi continuare sporadicamente, anche con intervalli lunghi, a gareggiare.
Qualche volta tornavo alle gare per vedere anche il livello dell’auto che avevamo preparato, ma soprattutto per mettermi alla prova. Devo dire che ho anche colto diversi piazzamenti, ma non ho mai pensato di far seguire un programma completo come pilota. Direi che ha sempre prevalso l’attività di preparatore e ancora oggi seguo direttamente le gare, in particolare in pista nelle autostoriche, dove negli ultimi anni abbiamo colto diversi successi di prestigio nell’Italiano. E quando vince una tua vettura è sempre una grande emozione, un premio agli sforzi fatti in sede durante la settimana”.
Per Danilo non c’è un periodo al quale è particolarmente legato in questi 35 anni di presenza nelle competizioni, ogni momento è stato intenso.
“Nei rally ho attraversato tutto il periodo di splendore degli anni Ottanta e Novanta e i ricordi sono tantissimi. Da appassionato sono stato un fans di Ari Vatanen e a volte mi sono ispirato a lui nelle prime gare. Come pilota mi sento legato alla Opel Kadett Gsi gruppo N, ma anche alla Renault R5 Maxi Turbo e alle Lancia Delta Gruppo A e N, vetture che ho avuto il piacere di guidare in diversi rally. Belle stagioni, che ho condiviso con vari navigatori: Maurizio Quarenghi, Claudio Centenari, Giovanni Frigerio, Aldo Brambilla e Chiara Bramilla, quest’ultima ha gareggiato con me lo scorso autunno nel rally Circuit di Monza, gara che conto di disputare anche nel 2017, come anche la Ronde Città dei Mille. Il piacere di tornare al volante è sempre straordinario”.
E le vetture preparate quante sono state, chiediamo.
“Tantissime, qualcuna mi sfugge. Di certo tutta la serie delle Renault Clio, con una delle quali abbiamo vinto il Rally Aci Como nel ’96 con Carlo Galli. All’inizio negli anni Ottanta ho avuto anche il piacere di seguire come preparatore piloti del calibro di Perazzo, Calderoli e Longhi. Sono stati anni davvero intensi.
Abbiamo poi preparato anche Peugeot 106, Fiat Punto Kit, Citroen Saxo, Alfa Romeo, per ricordarne alcune. Per la stagione 2017 abbiamo intensificato la nostra presenza nel tricolore Autostoriche e oltre alla presenza del titolato Loris Papa con la Fiat 128, contiamo anche su Roberto e Gabriele De Rui, che saranno in pista una nuova versione della Ford Escort, mentre l’erbese Rossano Gritti tornerà in pista con la Renault 5 Maxi. Seguiremo poi anche l’Alfa Romeo GT AM di Luigi Scalini. La stagione in pista sarà davvero intensa, ma anche nei rally seguiremo diversi piloti come Elco Racing, perché tutto quest’impegno oltre che un lavoro è una passione”.
Nato a Gazzaniga (BG) il 13/12/1971
La passione per il motorsport Alessandro Pedrini ha iniziato a coltivarla fin da piccolo, com’è naturale quando si cresce in un territorio dove le gare di auto e moto, soprattutto in fuoristrada, sono da sempre una tradizione. E seguendo l’entusiasmo della gioventù nel 1996 decide di provarci esordendo nel rally di casa, il mitico Prealpi Orobiche, che per ogni bergamasco è la “gara”.
Gli impegni professionali non gli permettono però di dedicare molto tempo alla sua grande passione, ma appena può lo ritroviamo alla guida di auto da rally, soprattutto per divertimento, ma sempre con grande professionalità. E con l’esperienza crescono anche le prestazioni, fino ad arrivare nel travagliato 2020 a cogliere il podio di categoria nella serie IRC Cup, con i colori della Scuderia Abs Sport, associazione in cui è entrato a fare parte da tre stagioni. Di fatto è un premio alla carriera il podio nel campionato IRC Cup per Alessandro, dopo tanti sacrifici per incastonare lavoro e passione per i motori. Ma ora che è entrato a far parte dei protagonisti di spicco dei rally, di smettere non se ne parla proprio.
“Si, ci proveremo anche nel 2021 – dice Pedrini -. Pur con tutte le difficoltà del momento legate alla pandemia, abbiamo deciso di continuare. Il programma è già deciso, con alcuni rally selezionati. Inizieremo dal Rally del Carnevale, quindi il Rally di Bardolino e la gara di casa, il Prealpi Orobiche. L’obiettivo principale è però replicare l’esperienza nel campionato IRC Cup, disputando l’intera serie, sempre con la Renault Clio nella classe R3C. Le gare di questo campionato sono tutte di prestigio e lunghe, ti basta anche solo arrivare per sentirti appagato. Al mio fianco ci sarà sempre come navigatrice principale Lena Tarzia, con la quale ho condiviso negli ultimi anni gran parte delle mie gare. Vorrei comunque ricordare anche le esperienze nelle ultime stagioni con il presidente-navigatore della Scuderia Abs Sport, Beniamino Bianco, quindi, Maurizio Barone e Gabriele Zazzi. Tutte persone che mi hanno permesso di affinare il mio approccio alle gare e di maturare esperienza in contesti sempre più competitivi. I rally per me rimangono soprattutto una passione, ma guando vedi che riesci a cogliere qualche podio di categoria, a stare lì con i primattori della tua classe, la gratificazione è davvero tanta e ti ripaga di ogni sacrificio”.
Vediamo di conosce meglio l’Alessandro Pedrini rallista.
“Prima di tutto sono un grande appassionato, con Sebastian Loeb come pilota preferito. Nei primi anni ho gareggiato in maniera sporadica, stando anche fermo in alcuni periodi per lavoro. Ho guidato varie vetture, dalla Lancia Delta V Gr.N alla Toyota Corolla Wrc, la mia vettura preferita. Ma ho guidato anche Opel Corsa, Peugeot 106 e 208, Fiesta in versione R5, Renault 5 Turbo e ora la Clio R3C, vettura con la quale negli ultimi anni sono cresciuto molto, permettendomi di essere costante nei risultati. Come ogni rallista ho ovviamente delle prove speciali che preferisco rispetto ad altre, se devo sceglierne una dico la Valstagna, in Veneto, in una zona in cui si sono scritte pagine rallistiche memorabili. Mentre il rally che preferisco è il Casentino in Toscana, una gara speciale per il percorso e l’ambiente che ti circonda, ogni momento è un tuffo nella storia.
Nato a Como il 18 Luglio 1965 – Professione impiegato Passione e determinazione. Sono queste le prerogative di Paolo Milani, rallista comasco da una ventina d’anni sulla scena agonistica. Con l’entusiasmo di un ragazzo all’esordio nelle competizione, Paolo raccoglie l’invito di raccontarci la sua storia sportiva, caratterizzata da diverse partecipazioni nei rally. Una storia di gare e sacrifici tra alterne fortune che hanno contraddistinto le stagioni sportive, ma senza nessun disappunto o rammarico. “Rifarei tutto quello che ho fatto nei rally – dice Milani -, anche se qualche decisione o scelta si è rivelata poco fortunata. Le corse sono così e vanno prese per quello che riescono a darti. Personalmente sono contento di quello che sono riuscito a fare, ed anche se le soddisfazioni potevano essere maggiori, sono pronto ad affrontare altri vent’anni di corse. I rally rappresentano per me ancora oggi non solo emozioni e divertimento, ma una prova in cui ti metti a confronto con te stesso, con le tue capacità e il tuo coraggio”. “Ho esordito nel 1994 nella gara in salita Caprino Sprazzi, con una Fiat Cinquecento Trofeo – continua l’alfiere della scuderia Abs Sport – L’emozione era tantissima, però l’esordio si rivelò positivo. Con la Cinquecento ho continuato anche nel 1995, conquistando il titolo di campione Velocità in salita nel Trofeo. Poi ho continuato a gareggiare nei rally, ottenendo diversi piazzamenti e anche delle belle soddisfazioni. Non sono state stagioni particolarmente intense di partecipazioni, ma direi continuative tanto che tuttora sono in attività. Tra gli ultimi podi conquistati, mi piace ricordare il secondo posto di classe R3 nel rally Aci Como 2014. Arrivare sul podio tra tanti ragazzi più giovani di me è stata davvero una soddisfazione, un’iniezione di fiducia nel continuare ancora a gareggiare e divertirmi nei rally”. “In questi vent’anni ho gareggiato con diverse vetture: Fiat Cinquecento Trofeo, Renault Clio Williams Gruppo N e Rs Light, Peugeot 106 Rally Gruppo A6, Rover 214 Gruppo N, Renault Twingo R2b, Renault Clio R3. Tutte mi hanno regalato soddisfazioni. Numerosi sono stati anche i navigatori che ho avuto a fianco: Lucia Curti, Stefano Adamoli, Pablo Catalano, Fabio Franchin, Maurizio Doria, Eveline Fachinello, Elena Rusconi, Giuseppe Tabacco e pure il diesse e il presidente della scuderia Abs Sport, Ivano Tagliabue Beniamino Bianco. A tutti non posso che dire grazie per la professionalità e la fiducia che mi hanno dato, imparando a superare le difficoltà incontrate in tanti anni di gare”. Concludiamo con qualche curiosità di Paolo Milani, sempre pronto a calarsi nella parte. “La gara che preferivo era il rally Prealpi Lecchesi. Spero proprio che torni di nuovo in calendario. Come percorso, quello misto guidato. E come pilota Giandomenico Basso, per la bravura e la disponibilità che offre in qualsiasi occasione. Come navigatori, tutti quello con cui ho gareggiato, perché ognuno mi ha dato qualcosa. La mia auto da gara preferita è la Peugeot 205 T16 in versione R5. L’auto che possiedo è invece una Fiat Grande Punto Abarth 2008, mi piace perché mi fa sentire un rallista ogni giorno”.
Nato a Pulsano (TA) il 27 novembre 1958 E’ tra i piloti di più lunga militanza nei rally. L’inizio dell’attività di Cosimo Palmisano risale infatti alla Coppa Valtellina del 1978 con una Autobianchi A122 58HP, e da li è iniziata una lunghissima stagione agonistica che continua con tuttora con lo stesso mix: passione e impegno. Ma vediamo di conoscere meglio Palmisano, facendogli spiegare i motivi di questo suo inesauribile amore per le corse d’auto e i rally in particolare. “Il motivo per cui mi sono avvicinato alle competizioni è simile a tanti piloti: mi piacevano i motori e tutto il suo mondo. Poi un bel giorno per caso vidi passare in trasferimento da Valmadrera le auto del Trofeo Villa d’Este e da li nacque la passione per i rally, che ancora adesso mi prendono molto. Mi ricordo che quando iniziai a gareggiare mi ispirai ad Adartico Vudafieri, ora dopo oltre trent’anni di corse penso solo di essere Cosimo Palmisano e basta. Mi piace sempre l’atmosfera della competizione, anche se spesso mi confronto con piloti che potrebbero essere miei figli, ma quanto metto casco e tutto mi sento anch’io come loro: un ragazzo pieno di entusiasmo”. Tra le centinaia di rally a cui ha preso parte, ce n’è uno in particolare che Palmisano predilige: “Su tutti preferisco il Prealpi Orobiche, perché ha tutto per essere un gran bel rally, un tracciato magnifico, sempre tanti equipaggi di nome in gara e il pienone di pubblico. Gareggiare nel Prealpi è sempre gratificante”. Questo il palmarès di Cosimo Palmisano: decine i piazzamenti sul podio ottenuti in oltre trent’anni di rally a bordo di un nutrito pacchetto di vetture. La stagione più significativa il 1982, con il successo nella Coppa Italia di zona, campionato che lo vedrà anche quest’anno presente con una Peugeot 106 16V, con il presidente della scuderia Abs Sport, Beniamino Bianco nel ruolo di navigatore. Il pilota valmadrerese ha esordito con l’A112 58 HP e Abarth per passare poi alla Fiat 131 Racing, quindi Fiat X1/9, Alfa Romeo GTV, Fiat Ritmo 130 Abarth, Fiat Uno Turbo, Innocenti Mini De Tomaso, Fiat Cinquecento Sporting, Opel Corsa Gsi, e nelle ultime stagioni con la Peugeot 106 16V.
Nato a Lecco il 31 agosto 1974
Nelle gare il malgratese Dario Capiaghi c’è arrivato pochi anni fa, ma la passione per l’automobilismo e i rally in particolare è maturata fin da piccolo e da allora non l’ha più abbandonata. “Tutto è nato quando andai da ragazzo a vedere un riordino del Rally Villa d’Este presso il lungolago a Parè di Valmadrera, con tutto quel movimento di persone e il rombo delle macchine a creare un’atmosfera davvero unica – dice Capiaghi, tecnico industriale nella vita di tutti i giorni -. Mi appassionai a tal punto che iniziai a seguire quando potevo i rally. Poi in età da patente ho iniziato a seguire anche le gare di mio cugino Frigerio, ex pilota, in seguito è poi maturata la decisione di provarci. E grazie all’amicizia con alcuni componenti della Scuderia Abs Sport, nel 2018 è arrivato il momento del grande salto. L’occasione è stata la gara di casa che tornava in calendario, così decisi di staccare la licenza sportiva e iscrivermi al Rally Aci Lecco, con a fianco Giorgio Invernizzi su una Peugeot 106 . Fu una bella esperienza, anche se non cercavamo nessun risultato eclatate. In seguito, seppure saltuariamente, abbiamo continuato partecipando ad alcuni rally di zona. Con il civatese Invernizzi sempre come navigatore, acquistando la Peugeot 106 nella classe N2. Categoria per tradizione sempre impegnativa ma anche stimolante, nella quale comunque mi sono tolto le mie soddisfazioni con dei bei piazzamenti. Un bello stimolo per continuare. Per la stagione 2022 conto di proseguire con la Peugeot 106 preparata sempre da mio cugino Frigerio, con Invernizzi e anche Matteo Sala alle note. L’obiettivo è di fare qualche gara in più nella Coppa Italia di zona, sperando che anche la situazione contingente legata all’emergenza sanitaria sia alle spalle. I rally sono per me una grande passione, che cerco di interpretare con lo spirito dei vecchi tempi, dove si quardava anche al piacere della guida su strade tortuose, come le speciali della Valsassina che amo. Forse è anche per questo che il mio pilota preferito è Didier Auriol, la gara che prediligo il “Mille Miglia”, rally di grande fascino che richiama alla storia delle corse, mentre la vettura che presferisco maggiormente è la Peugeot 306 Kit. E’ un mondo che nei rally forse non c’è più, ma a me piace continuare a sognare e divertimi anche con una Peugeot 106.
Nato a Ponte Lambro (CO), il 11/08/1990 Cresciuto nel mondo dei motori, è stata scontata la scelta di Mattia Nava di cimentarsi nel mondo dei rally appena ne ha avuta la possibilità. Già da piccolo Mattia frequentava l’officina di suo zio, Elio Corti (meglio noto come Elco Racing) socio del padre Danilo Nava, anch’egli pilota, con il quale Mattia ha iniziato i primi test. Nel 2010 il debutto con la Citroen Saxo grA. Due le partecipazioni: alla ronde della Valle d’Aosta e alla ronde della Valsassina. Due gare che sono servite al giovane rallista comasco per maturare esperienza e preparare un 2011 da protagonista. Sempre con la piccola berlinetta Citroen Saxo, il promettente pilota di Ponte Lambro si è assicurato il titolo nazionale di categoria nell’Under 21 e nella classe A6 nell’Official Rallies Series. Un successo che lo ha lanciato all’attenzione degli addetti ai lavori, sulla scia dei tre successi colti nel 2011, alla ronde del Gomitolo di Biella, alla ronde dell’Ossola e nella ronde valsassinese nella serie ORS. “E’ stata una stagione davvero bella. – dice Mattia – Non me l’aspettavo di vincere tutte le tre gare che ho disputato nella serie ORS e neppure di primeggiare tra gli Under 21. Per i soliti motivi, ho dovuto rinunciare ad un paio di gare, ma alla fine, pur se non era nelle previsioni, il titolo di categoria è arrivato ugualmente”. La nuova stagione è già iniziata, con un programma di rally selezionato. “Mi piacerebbe disputare tutto il campionato Ronde Cup Lrc e poi la gara di casa Rally di Como.” Ma conosciamo più da vicino Mattia Nava. “Le tipologie di gare che prediligo sono i tratti asciutti e veloci, dove l’emozione è davvero straordinaria. Mi piace divertirmi e far divertire gli appassionati, un po’ come faceva Ragnotti, il mio pilota di riferimento nonchè idolo. Ogni gara per me è ancora un’esperienza importante nella crescita, in questo contesto ritengo significativo anche l’apporto che mi hanno dato navigatori esperti come Aldo Brambilla, Mattia Orio e Giovanni Frigerio, con i quali ho avuto l’opportunità di poter gareggiare e maturare esperienza.”
Nati a Lecco Tre fratelli tutti rallisti non capita tutti i giorni di trovarli. Ad Olginate c’è addirittura una intera famiglia che da oltre vent’anni è nel mondo dei rally, con i tre fratelli, Roberto, Sergio e Maria Rosa, nel ruolo di concorrenti e il resto a dare manforte negli aiuti. . Nei primi anni sono stati i genitori, poi le rispettive mogli e mariti, con tanto di cognati e amici vari a seguito del team. Tutto questo una ventina di volta l’anno, perché tra le peculiarità dei fratelli Brambilla c’è l’assidua presenza nelle gare, tanto da identificarli come dei veri stakanovisti dei rally. Spinti da pura passione, perché alla base di tutto c’ è la voglia di divertirsi e di confrontarsi a livello sportivo con gli altri equipaggi. E con risultati di tutto rispetto. Un’altra particolarità che emerge, è il ruolo che occupano quando formano l’equipaggio: Roberto gareggia solo se guida, Sergio oltre che pilota non disdegna di fare anche il navigatore, mentre Maria Rosa si divede tra i due fratelli sempre come navigatrice. Alla fine è una sfida continua. A coinvolgere l’ intera famiglia Brambilla nelle corse è stato Roberto, prima nel motocross, poi nei rally. E lì è scattata la molla anche degli altri fratelli. O tutti o nessuno. Così via, per un’avventura che dal 1989, con una A112 Abarth di classe A2 continua tuttora, tra sacrifici, qualche arrabbiatura ma anche tante soddisfazioni. Innumerevoli le vittorie di categoria conquistate dai fratelli olginatesi Brambilla – ci tengono a dire le lo origini – con le affermazioni nel rally dei Laghi nei primi anni Novanta, poi in Valtellina e alla ronde di Selvino del 2009 tra i ricordi più belli. Diverse anche le vetture usate: A 112 Abarth, Peugeot 205 Rally, Peugeot 106 Rally, nelle classe 1,3 e in varie configurazioni di gruppo. A preparare le vetture un unico preparatore, Cosimo Palmisano. Per la stagione 2011 i fratelli contano di allestire un programma di gare nel Challenge di zona, senza disdegnare qualche partecipazione a qualche rally nazionale e alle ronde. Il debutto è previsto al rally dei Laghi ad aprile. “E’ la gara prediligiamo il Laghi – dicono sia Roberto che Sergio – e ogni anno siamo al via. Poi c’ è il Prealpi Orobiche, il Valtellina la ronde della Valsassina tra le nostre gare preferite. Come sempre ci divideremo il volante, senza badare tanto alla classifica del Challenge perché per noi per prima cosa arriva il piacere della sfida sportiva nell’automobilismo.
Nato a Como il 14/06/1991
La passione di Marco Rossini per le corse è nata da piccolo, avendo i genitori grandi appassionati di rally. Il passo per provarci è stato naturale, seguendo la scia di papà Valerio, con il quale ha condiviso anche l’indirizzo medico nel campo del lavoro quotidiano. I rally sono da sempre la tradizione di famiglia, tanto che pure mamma Manola Ciceri gareggia a volte con il figlio come navigatrice. E nel ruolo di navigatore risalgono i primi esordi di Rossini una decina d’anni fa, con Marco Villa sulla Citroen Saxo e poi con papà Valerio con la Peugeot 106.
“Gli inizi incoraggianti mi hanno subito spinto a provarci anche come pilota, ma senza farmi tante illusioni se non quella di gareggiare per divertimento – afferma Marco, da diverse stagioni portacolori della Scuderia Abs Sport -. Sono sempre rimasto in tutti questi anni su auto di media cilindrata, gareggiando con le Peugeot 106 e 205 nella classe A6 e con la Citroen Saxo in N2. Le gare sono state sempre sporadiche, direi selettive, tre-quattro a stagione, ma sufficienti per fare esperienza, crescere e togliermi anche qualche soddisfazione, con buoni piazzamenti e qualche podio. La precedenza l’ho sempre data ai rally di casa, Como e Lecco in particolare, ma anche quelli che si disputano in Valtellina. Poi ho corso anche il Varese, il Rubinetto e il Valli Ossolane. Oltre a gareggiare in qualche occasione con mio papà e mia mamma, con me alle note hanno gareggiato anche Matteo Cairoli, Paolo Garavaglia, Fabio Corti, Beniamino Bianco, Gianni Pegoraro e Luca Lucini. Ci tengo a menzionarli perché da tutti ho imparato qualcosa che mi ha aiuto nella crescita agonistica. Soprattutto come affrontare i momenti delicati di un rally, che a volte possono fare la differenza”.
Marco Rossini, esordio e preferenze nel mondo dei rally
“Il mio esordio assoluto in un rally risale alla “Ba…relli Ronde” del 2012 come navigatore di Marco Villa sulla Citroen Saxo – prosegue Rossini -. Esordio più che positivo visto che abbiamo colto il 2° posto nella classe A6. Il Rally che preferisco in assoluto è invece il Valli Ossolane, mentre la speciale preferita e la “Cannobina”. Come pilota, Mikko Hirvonen è il mio idolo. Le auto da rally che mi hanno affascinato sono tre: la Lancia Delta Integrale, la Renault Clio Maxi e la Ford Escort Rs Cosworth. Per ora, però, mi devo accontentare di vetture della classe A6 o N2, ma va bene anche così. Quel che è importante è divertirsi nello sport che più amo. E i rally sono da sempre la mia più grande passione. Un’attività sportiva che conto di poter continuare con impegno costante anche nel 2021, sempre con i colori della Scuderia Abs Sport, selezionando il solito pacchetto di rally e rimanendo sempre nelle classi di media cilindrata”.
Nata a Erba, 1° dicembre 1964 Tra le più apprezzate (e affascinanti) navigatrici del panorama lariano dei rally, Antonella Gela vive da anni la sua attività agonistica con intensa passione. E non potrebbe essere diversamente, visto che il marito Fabio Corti è anch’esso un validissimo navigatore, mentre suo cognato, Antonio Crippa, è un rallista di lunga militanza Insomma, che sia su un campo di gara o una cena in famiglia, il tema all’ordine del giorno è sempre uno solo: i rally. Facile capire perché Antonella da oltre vent’anni frequenti il mondo delle corse con immutata passione, la stessa di quando ancora ragazzina prendeva il motorino del papà per andare a seguire il rally Villa d’Este, oggi Trofeo Aci Como. “Mi sono sempre piaciute le competizioni automobilistiche – dice Antonella, impiegata in una compagnia assicuratrice nel lavoro di tutti i giorni -, così sentendo parlare del rally Villa d’Este ho iniziato a seguirlo e ad appassionarmi ancora di più. Il primo passo è stato quello di provarci anch’io. Sogno che ho realizzato all’inizio degli anni Novanta al rallysprint “Paesi d’Arte” con Marcella Maglia alla guida di una Peugeot 205 Gti 1.9 gruppo N. Poi ho avuto l’opportunità di continuare come navigatrice e alla fine mi sono specializzata in questo ruolo. C’è da dire comunque che non ho mai spesso sentirmi anche una pilotessa, e quando ne ho la possibilità torno a guidare nei rally o slalom e challenge. Trovo la competizione automobilistica molto emozionante e coinvolgente”. C’è un pilota a cui si è ispirata? “All’inizio Carlo Galli. Sempre arrembante in gara, determinato in ogni occasione il pilota di Piano Rancio. Negli ultimi anni ho apprezzato molto quanto ha fatto Paolo Andreucci, molto professionale e mai fuori dalle righe. Devo però aggiungere che ho sempre apprezzato anche la professionalità di Roberto Saldarini, con il quale ho disputato gran parte dei miei rally negli ultimi quindi anni”. E la gara che preferisce qual è? “Da sempre il rally Aci Como. In ogni sua versione o titolazione mi ha sempre emozionata parteciparvi, in alternativa, soprattutto da pilota, la Ronde di Selvino. Direi però che sono diversi i rally che mi piacciono per il loro percorso tecnico”. I ricordi più belli quali sono? “Difficile trovare il momento più bello della mia carriera, perché di soddisfazione ne ho avute parecchie. Potrei dire il rally di Campobasso del 1997 con Saldarini, edizione che ci permise si vincere il trofeo Peugeot. Poi le numerose vittorie di classe nel rally di Como, la vittoria nella coppa femminile slalom come pilota nel trofeo “Arnaboldi” una dozzina d’anni fa e i podi conquistati nei F.Challenge”. La partecipazione alle gare di Antonella Gela in questi anni è sempre stata intensa e con varie vetture, dall’A112 Abarth, alle Peugeot 205 rally e Gti, 206 Rc e 106 rally. “Continuerò ancora con la Peugeot 106. Per il 2012, dopo la ronde del Sebino ora conto di disputare lo slalom della Valcavarna, la ronde della Valsassina, il Ba-Rally e il trofeo Aci Como, con Alessandra Vimercati e Roberto Saldarini. Non seguirò un trofeo in particolare, ma andrò a gareggiare e divertirmi dove c’è la possibilità di farlo, altrimenti andrò a seguire i ragazzi della scuderia Abs Sport”.
Nato a Bulciago l’8 Gennaio 1957 E’ nelle corse da oltre trent’anni, ma l’entusiasmo di Antonio Crippa per i rally è ancora quello delle prime gare. Alle spalle l’esperto pilota bulciaghese ha oltre un centinaio di rally disputati ed anche per questa stagione 2014 conta di ritagliarsi uno spazio significativo nel campionato Lombardia Ronde Cup. Di nuovo alla guida della Renault Clio Williams, in versione FA7 e da quest’anno con i colori della scuderia Abs Sport. Navigatore sarà l’abituale Fabio Corti, con il quale ha diviso gran parte della sua carriera rallistica. Gli altri navigatori con i quali ha condiviso altre gare sono stati Antonella Gela e Alen Bonaiti. Prima della Clio, che usa da diverse stagioni, il brianzolo ha portato in gara la Renault 5 GT e la Fiat Punto Kit nella seconda parte degli anni Novanta. Poche vetture, ma tante gare, con il debutto che risale al 1990. Oltre ai rally, nelle prime stagioni non sono mancate anche le presenze nelle gare in salita e negli slalom, quando la specialità stava vivendo il suo momento d’oro. Tanti piazzamenti e numerosi podi hanno arricchito in queste stagioni la bacheca di Antonio Crippa, ma i ricordi più belli sono soprattutto riservati a due gare in particolare. “Le prime gare degli anni Novanta sono quelle che ricordo con maggiore emozione – dice Antonio – e riguardano lo slalom di Schignano e il rally Coppa Valtellina. Nella prima gara ho fatto il primo di classe, gruppo, assoluto, insomma è stata davvero una giornata magica. In Valtellina invece mi sono tolto la soddisfazione di vincere la classe, e devo dire che è stata davvero una bella soddisfazione. Ce ne sarebbero altri di momenti belli e di podi da raccontare, ma queste due gare mi sono sempre rimaste nel cuore. Comunque più che inseguire i risultati ad ogni costo – prosegue -, mi piace gareggiare per divertimento, una filosofia che condivide appieno anche il mio navigatore Corti. I rally che prediligo ovviamente sono la Coppa Valtellina e in particolare i rally su asfalto veloce ma guidato. Mi piace ancora correre come ai primi tempi, incontrare amici ma soprattutto affrontare le gare con l’obiettivo del piacere della competizione. Credo che sia questo il motivo che a distanza di così tanti anni dall’esordio mi fa ancora sentire un innamorato dei motori”.
Nato a Como il 2 Settembre 1976 Da una dozzina d’anni nel mondo dei rally, Manuel Cappi si è avvicinato alle gare come tanti piloti del territorio lariano, trascinato dall’entusiasmo del rally di casa. “Abito a Lezzeno – afferma Manuel, di professione imprenditore – e fin da quando ero piccolo seguivo di notte il passaggio delle vetture partecipanti al rally Villa d’Este. Era una festa e un grande divertimento per me e i mei amici, poi è nata la passione. Nel 2002 è quindi arrivato l’esordio nei rally come navigatore di Otello Balsamo. Era il Valle Intelvi e gareggiammo con una Renault Clio Williams gruppo A. Grande emozione ed entusiasmo: Da lì ho poi proseguito arrivando qualche anno dopo a gareggiare come pilota. Direi che le soddisfazioni non mi sono mancate, anche se l’impegno di questi ultimi anni si è scontrato spesso con i problemi di budget. Ma finché c’è la passione vedremo di continuare a disputare qualche rally, con l’obiettivo soprattutto di divertirsi”. Nelle ultime stagioni sono arrivati anche i risultati migliori con le vittorie di categoria A6 nella Coppa Valtellina e nella Ronde Aci Brescia. E dopo aver guidato le Peugeot 106 e Opel Corsa Gsi, il sogno del rallista di Lezzeno è ora quello di disputare alcune gare con la Fiat Punto S.1600. Come navigatori finora Manuel ha avuto Cristian Galimberti e Marco Cappi. Per la stagione 2014 l’obiettivo è la partecipazione a qualche tappa del Lombardia Ronde Cup con Galimberti. “Non disputeremo tutta la stagione – dice Manuel, che come pilota si ispira a Miki Biasion -, ma qualche gara sicuramente. Per ora rimarremo nella classe A6, ma se capiterà l’occasione vedremo di passare alla Super 1600, la categoria che preferisco. Il calendario del Lombardia Ronde Cup presenta gare davvero interessanti sotto l’aspetto tecnico e per uno che ama rally come il Tour de Corse, l’asfalto e le prove guidate sono le caratteristiche che prediligo nei rally”.
Nato a Como il 10/08/1970 Tra le new entry 2014 della scuderia Abs Sport c’è il meronese Luca Sassi, da oramai una decina d’anni sulla scena rallistica. Appassionato di rally fin da piccolo, Sassi corona il sogno di diventare pilota appena ne ha la possibilità. Accade tutto una decina d’anni fa alla vigilia della ronde “Città dei mille”, che il rallista comasco disputa con la Fiat Punto Kit di K10, preparata dalla Elco Racing. Il positivo esordio si trasforma in trampolino di lancio per proseguire l’attività con impegno costante. L’unico rammarico a questo punto è la mancata partecipazione al Trofeo Aci Como, gara che Sassi segue per anni da appassionato con l’entusiasmo di chi dei rally ne è innamorato. Ma nell’autunno del 2008 per Luca arriva il grande momento dell’esordio sulle strade lariane, in un’edizione in cui il rally di Como ha pure la titolazione di prova di campionato italiano. Con la rinnovata Fiat Punto, il comasco si erge a ruolo di protagonista nella categoria, ma nel finale è costretto al ritiro. Svanisce il sogno del podio, ma non la soddisfazione di essere stato in lotta per il primato di classe fino al momento del ritiro. La partecipazione al rally di Como convince però il rallista meronese a continuare a gareggiare con maggiore impegno, con un programma di poche gare all’anno, ma di prestigio. “E’ stata la scelta migliore per proseguire a gareggiare con una certa continuità in questi anni – dice Luca -. Devo ringraziare il team Elco Racing per avermi permesso di potermi esprimere al meglio in ogni occasione. Il mio primo obiettivo è soprattutto quello di divertirmi. Cinque, sei corse al massimo a stagione. Nel 2014 sono entrato a far parte della scuderia Abs Sport, mantenendo lo stesso programma di impegni. Mi piace la competizione, in particolare i rally su asfalto, anche veloci. L’obiettivo ora è quello di disputare il rally di Sanremo, magari con la Citroen DS3 Wrc. Siamo sempre nel campo dei sogni, ma in fondo sognare non costa nulla”. E in attesa di nuovi sviluppi agonistici a livelli più alti, per ora Sassi continua a togliersi soddisfazioni di categoria, allungando la striscia vincente iniziata subito nella gara d’esordio nell’oramai lontano 2015 con il primo posto di categoria e di gruppo K. Successi e podi che sono oramai diventati una quindicina, Alla faccia della passione e del divertimento. In queste stagioni si sono alternati a fianco di Luca Sassi i navigatori Mattia Orio, Aldo Brambilla, Maurizio Marghera e Roberto Zambetti.
Nato a Sesto S.Giovanni il 18 / 10 / 1952Loris Papa rappresenta l’incarnazione della passione per l’automobilismo. Da oltre quarant’anni in attività, divisa tra rally e pista, non ha mai smesso di coltivare l’amore per le corse, affrontate sempre con lo spirito di chi vuole cimentarsi per pura passione sportiva. Un entusiasmo per i motori che diventa contagioso quando gli chiediamo di raccontarci i suoi primi quarant’anni di corse automobilistiche. “Ho iniziato a gareggiare nel 1975 e come tanti ragazzi di allora la scelta è caduta sulla Formula Monza – dice Papa -. Mi ricordo che quando lo comunicai a casa i miei genitori rimasero senza parole e non ne vollero sapere. Ma alla mia prima gara, per la prima volta in tribuna a Monza, mio padre c’era. E’ un ricordo che conservo sempre con piacere. Ho disputato una dozzina di gare nella Formula Junior in due stagioni, togliendomi anche delle soddisfazioni. Poi, anche per scelta economica, mi avvicinai ai rally, dapprima con una Peugeot 106, poi scelsi l’Opel Corsa. Con la berlinetta tedesca, nelle varie versioni 8 e 16 valvole gruppo N e A, ho gareggiato per quasi trent’anni. Sono stati anni splendidi, volati via velocissimi. A volte arrivavano dei piazzamenti di classe sul podio che mi ripagavano dei sacrifici fatti e del tempo dedicato alle corse. Davvero tanto tempo, per tutto questo devo ringraziare chi mi è stato vicino permettendomi di correre assiduamente”. I numeri in effetti sono straordinari per chi gareggia per pura passione: oltre 300 rally e 100 gare in pista disputate. Numeri destinati a crescere, perché anche ora che è in pensione, Loris Papa trova ancora entusiasmo e voglia di cimentarsi nelle gare. “All’inizio del duemila ho lasciato l’Opel Corsa per una Renault Clio RS 2 litri, poi è nata l’idea di disputare un rally mondiale. Scelsi la Citroen DS3 e il Catalunya, alla fine ci tornai per quattro edizioni, aggiungendoci anche una partecipazione al rally di Svezia. In queste 5 partecipazioni mondiali ho colto due podi di classe in Spagna e Svezia, con la Renault Twingo Gordini. Sono ricordi indimenticabili per uno come me che si considera un gentleman driver, considerando poi che il Catalunya è un rally prevalentemente su terra, mentre il rally svedese è su neve, tra l’altro disputato con una due ruote motrici. Queste stagione rallistiche le ho disputate con vari navigatori, che mi piace ricordare: Dario Colombo, Matteo Sala, Greta Pandiani, Claudia Jollinger, Thomas Toniolo, Francesco Pirotta, Marco Menchini”, Poi è arrivata la terza fase della carriera sportiva di Papa, il ritorno alla pista, dapprima con le Alfa Romeo 147 e 159 nelle gare endurance, quindi il passaggio all’Italiano autostoriche con la Fiat 128 con la quale nelle ultime due stagioni ha conquistato il titolo di campione italiano nella classe 1300. “Con l’Alfa 159 ho colto il successo di classe nella “4 Ore” di Monza – continua Loris -, direi poi inaspettati nella misura, nelle ultime stagioni, 2014 e 2015, ho vinto 14 gare nel tricolore autostoriche con la Fiat 128 preparata dalla Elco Racing, una grande squadra di amici. In queste ultime stagione ho ritrovato anche il piacere di tornare a gareggiare senza l’elettronica e devo dire che le sensazioni che si provano nella guida sono impareggiabili. Vero e puro divertimento. Smettere di correre? Per ora no. Nel 2016 disputerò di nuovo il tricolore autostoriche con la Fiat 128, stagione che è iniziata nel migliore dei modi con due vittorie nelle prime due gare”.
NAVIGATORI
Hanno corso con noi…
DANIELE BISSACCA Driver
HA CORSO CON NOI DAL 2014 AL 2019
Nato a Varese il 28 settembre 1980 Nei rally c’è arrivato a trent’anni, sostenuto da una inesauribile passione fatta di sacrifici e rinunce. Ma pur con mezzi limitati Daniele Bissacca, da un paio di stagioni nella Scuderia Abs Sport, è riuscito a ritagliarsi un proprio spazio nei rally, allestendo programmi mirati a continuativi. Da quasi una decina d’anni nelle corse, il driver di Lozza si è tolto la soddisfazione di gareggiare con diverse vetture, passando dalle Peugeot 205 e 106 in versione gruppo A, alla Opel Corsa Gsi e alla Renault Clio Williams in versione gruppo N, per continuare con la Citroen C2 Super 1600, inanellando diversi podi e piazzamenti. Nel 2018 il pilota varesino ha iniziato la stagione alla guida della Peugeot 106 in versione Prod E5, cogliendo con Luciano Piazza il successo di classe nel Rally Internazionale dei Laghi, la gara di casa. “E’ stato un bel modo per iniziare la nuova stagione – dice Daniele – poi il Rally dei Laghi è la gara più sentita per me, quella che mi ha permesso di avvicinarmi ai rally da appassionato prima e da pilota poi. E devo anche aggiungere che il “Laghi” è anche un rally che mi ha regalato più d’una soddisfazione. Per quest’anno conto di poter disputare tre/quattro rally, in linea con i miei programmi abituali”. Daniele Bissacca e i rally “Innanzitutto sono un innamorato dei rally. Come tutti ho iniziato a seguire diverse gare, tifando per vari piloti. Su tutti prediligo Jean Ragnotti. Facendo le debite proporzioni, il pilota francese ha affrontato ogni tipo di sfida, proprio come piace a me. Non è stato facile per me districarmi tra scelta delle vetture e tipo di gare, ma quando ne ho avuto la possibilità non mi sono tirato indietro. Per me ogni gara è una sfida da affrontare ogni volta con grande determinazione. Il mio debutto è avvenuto nel 2010 nel rally ligure di Andora con la Peugeot 205 e Paolo Frigerio come navigatore. Poi si sono alternati, Thomas Toniolo, Rita Guitto, Walter Sanvito e ultimamente Luciano Piazza. Da tutti ho avuto modo di imparare qualcosa, perché ogni navigatore ha un proprio stile. Come tipologia di gara mi piacciono i percorsi veloci, anche i tratti in discesa sono tra i miei preferiti. Finora ho gareggiato con vetture di media cilindrata, ma devo dire che se si cerca nei rally un modo per competere nel motorsport, anche guidando una Peugeot 106 le soddisfazioni e l’appagamento non mancano. Nei miei sogni, come tutti, c’è comunque il desiderio di poter guidare una vettura Wrc, anche una Ford Focus ma pur sempre una Wrc”.
PIERLUIGI BALDASSARRI Driver
HA CORSO CON NOI DAL 2008 AL 2013
Nato ad Aulla (MC), il 4 agosto 1960 A dispetto di un’età non più giovanissima e di oltre trent’anni di attività agonistica alle spalle, Pierluigi Baldassari continua ad avere un grande entusiasmo per le competizioni automobilistiche. Arrivato quest’anno alla scuderia Abs Sport, il pilota brianzolo d’adozione si è subito posto all’attenzione per la carica di simpatia che lo contraddistingue e per la determinazione nell’affrontare gli impegni agonistici. E anche quest’anno sarà al via di un selezionato pacchetto di rally ronde, 5/6 gare, quasi certamente con la nuova Citroen DS3 in versione gruppo R. Una nuova sfida che Baldassari affronterà con a fianco la navigatrice Giulia Sita. Ma vediamo di conoscere da vicino Pierluigi Baldassari, che come piloti di riferimento si ispira a gente del calibro di Biasion, Toivonen e Rhol. “Mi piace gareggiare un po’ dappertutto, anche in pista, ma i rally sono la mia grande passione, soprattutto le gare dove prevale il misto veloce. Si corre soprattutto per divertimento e quando c’è l’emozione della velocità è davvero il massimo”. Il debutto di Baldassari è avvento però non nei rally ma nel motocross, quand’era ancora un ragazzino. Dalle ruote artigliate passa poi ai kart e il passo successivo è l’automobilismo, prima in pista poi nei rally. Un pilota così poliedrico non poteva che emergere nei vari settori dove si è cimentato. Nel 1987 nel CIVT, il Campionato Italiano Velocità Turismo, disputa alcune gare con una Wv Golf 8V Gruppo A del team Dueggi Racing, piazzandosi al 5° posto di classe. Segue un altro anno nel CIVT con la stessa vettura e lo stesso team, dove ottiene il 7° posto di classe, per poi cogliere l’anno successivo un bel 4° posto di classe, sempre con la stessa vettura e lo stesso team. Il CIVT rimane l’obiettivo prioritario anche nel 1990, stagione che vede il passaggio alla Wv Golf 16V Grupp A, ex Dindo Capello, sempre del team Dueggi Racing. E’ il momento migliore e Baldassari non se lo lascia sfuggire, conquistando la piazza d’onore di classe nel campionato, dopo aver accarezzato anche il sogno del titolo nazionale. Segue dopo un periodo di pausa il debutto nei rally, in particolare nelle gare della Coppa Italia 2^ Zona e in alcuni rally Sprint, con l’ Opel Corsa e l’Astra, sempre in versione Gruppo N, dove coglie brillanti piazzamenti. Nel corso degli anni gareggia, cogliendo diversi podi, anche con la Fiat Punto Kit 1600, la Clio RS N3 nei rally e challenge e con la Clio Cup in pista. Già la pista, il primo amore non si dimentica mai. Come dimostra il rientro qualche stagione fa con Paolo Previati e Beppe Tobia nientemeno che alla “6 Ore” del Nurburgring. Baldassari nelle ultime stagioni si è distinto in vari rally e ronde, gareggiando anche con le Renault Clio Gruppo A e RS, la Citroen Saxo e la Fiat Punto Kit. Tra i navigatori ha avuto Mattia Orio e Giulia Sita, con la quale, come detto sopra disputerà anche la corrente stagione con la nuova Citroen DS3.
STEFANO ADAMOLI Driver ex dirigente
HA CORSO DAL 2006 AL 2011
Nato a Lecco il 4 febbraio 1972 Pilota, navigatore e dirigente di scuderia. E’ presente in diversi ruoli Stefano Adamoli nel mondo delle corse automobilistiche, ed anche nell’attività quotidiana non si discosta da questo settore visto che la sua professione è quella del gommista. Motori e gomme sono la sua vita. Facile capire come il valmadrerese si sia avvicinato a questo mondo, a cui è legato da una grande passione. Sempre misurato nelle parole e nei modi, Adamoli non sfugge a queste regole anche quando gli chiediamo qual è il suo sogno nelle corse: “Principalmente divertirmi, se poi arriva qualche podio è un altro buon motivo per festeggiare con gli amici”.Ma sentiamo cosa ci dice Stefano sulla sua attività agonistica: “Ho iniziato a gareggiare come navigatore, affiancando diversi piloti lecchesi come Calcagni, Milani, Palmisano, Bordin, Bonaiti. Poi nel 2005 ho deciso di provarci anche come pilota, esordendo al volante nel rally di Lecco con una Peugeot 106 Xsi di classe A5, con a fianco William Tagliabue. All’inizio non mi sembrava vero, poi mi sono abituato e tuttora continuo a correre come pilota”. Il perché si è avvicinato alle corse lo abbiamo già anticipato. Come è maturata la decisione è lo stesso Stefano a spiegarcela: “La passione per le quattro ruote è sempre stata tanta, poi quando si hanno amici e parenti come Palmisano e Bianco è facile lasciarsi convincere a buttarsi nella mischia. E una volta fatto il passo più grande non ho più smesso, anzi la passione cresce anno dopo anno, e oramai sono quasi tre lustri”. Come tutti, anche Adamoli ha un pilota al quale si ispira: Sebastian Loeb. Già, mica uno qualsiasi, ma un campione che definire straordinario è poco.Andiamo oltre e parliamo ora di corse preferite: “Il Prealpi Orobiche .– afferma -, non ci sono dubbi. Per le caratteristiche del suo percorso, veloce e poco sconnesso, che mi si addice al mio stile di guida, ma anche per il fascino che la gara bergamasca regala in ogni occasione”. Chiudiamo con il palmares personale: “Subito all’esordio conquistai il terzo di classe. Direi che è stata la molla decisiva per continuare. Sono poi seguiti vari piazzamenti sempre a bordo della Peugeot 106 in classe N1 e A5, con anche la conquista di un podio di classe nel trofeo Lombardia Cup. Per quanto riguarda il 2010 conto di essere presente ai principali rally e lombardi, ma non a tutti gli appuntamenti. Come navigatore ci sarà sempre William Tagliabue, mentre la vettura sarà ancora la Peugeot 106 ma in classe N2. E l’obiettivo è sempre quello: principalmente divertirsi”. Chiudiamo con il palmares personale: “Subito all’esordio conquistai il terzo di classe. Direi che è stata la molla decisiva per continuare. Sono poi seguiti vari piazzamenti sempre a bordo della Peugeot 106 in classe N1 e A5, con anche la conquista di un podio di classe nel trofeo Lombardia Cup. Per quanto riguarda il 2010 conto di essere presente ai principali rally e lombardi, ma non a tutti gli appuntamenti. Come navigatore ci sarà sempre William Tagliabue, mentre la vettura sarà ancora la Peugeot 106 ma in classe N2. E l’obiettivo è sempre quello: principalmente divertirsi”
NICOLAJ CIOFOLO Driver
HA CORSO CON NOI DAL 2014 AL 2018
Nato a Barzio (LC) il 25 maggio 1977 Apprezzato rallista e appassionato d’arte, Nicolaj Ciofolo si è avvicinato alle gare una decina d’anni fa seguendo il rally di casa. E con una “palestra” agonistica come la Valsassina, per Nicolaj è stato quasi naturale il debutto proprio nel rally di Lecco, con una Peugeot 106 nella classe N1. “Sono partito dalla categoria più piccola – dice Nicolaj -, per cercare di passare inosservato… Poi via via sono arrivati anche i risultati e alla fine è stata una conseguenza il salto di categoria fino alla classe N3. Devo dire che se ho iniziato a gareggiare lo devo al mio navigatore storico Fabrizio Platti: è stato lui ad insistere a provare e alla fine abbiamo preparato la nostra Peugeot 106 nel tempo libero, debuttando nel rally di Lecco, che di fatto passava davanti a casa nostra. E’ stato un debutto emozionante e indimenticabile”. Dal rally del debutto, nel 2002, è stato un crescendo di soddisfazione. Nel 2007 il pilota barziese conquista la Coppa Italia zona lombardia, mentre nel 2011 si aggiudica il trofeo Clio e un’altra volta la Coppa Italia di zona. “In questi anni sono stati diversi i podi conquistati, su tutti però metto il quinto posto assoluto e il primo nella classe N2 ottenuti nella Ronde della Valsassina 2010 alla guida della Renault Clio RS, sempre con Platti come navigatore. Primeggiare nella gara di casa è stato davvero gratificante, soprattutto per il sostegno che mi hanno dato amici e appassionati nell’occasione. Non nascondo che la gara che preferisco è proprio la Ronde della Valsassina, anche per il tipo di tracciato, direi esaltante”. In carriera Nicolaj Ciofolo ha corso con Peugeot 106 classe N1, la Renault Clio RS classe N3, la Rover MG 105 classe N2 e la Renault New Clio RS classe R3. In questa stagione 2012 per Ciofolo c’è però un cambio radicale di impegni. “Mi piace gareggiare e credo che continuerò ancora – prosegue Nicolaj -. Anche per il 2012 conto di disputare una serie di rally nazionali, ma non solo. Mi è infatti stato proposto di partecipare ad alcune gare di auto storiche, nei rally di questa specialità. Il programma prevede la disponibilità di un’alfa Romeo Alfetta Gtv turbodelta in allestimento gruppo 4 con Fausto Adamoli, mentre i rally selezionati sono i più prestigiosi del calendario nazionale. Il debutto è già avvenuto al prestigioso “4 Regioni”, dove ci siamo ritirati per problemi tecnici, ma finché siano stati in gara eravamo messi benissimo in classifica. Spiace per il ritiro, ma questo passaggio di vetture e ai rally storici devo dire che mi ha entusiasmato”. E il Ciofolo appassionato d’arte chi è? “Un cultore dei disegni. E’ sempre stata la mia grande passione, che avevo già da tempo, poi all’improvviso ho voluto riprovarci. Mi ispiro ai disegni di Michelangelo Buonarroti, Da Vinci, Francesco Granacci e Andrea Del Sarto. Negli ultimi tempi ho ripreso a disegnare con intensità, utilizzando le tecniche originali quali: matita nera, sanguigna, penna e inchiostro, grafite e biacca. Da studente mi ero già appassionato a questo settore. Ho conseguito il diploma artistico a Lecco ormai diversi anni fa. Adesso ho ripreso, togliendomi anche la soddisfazione di realizzare una mostra in un locale gestito da amici, dove ho avuto anche il piacere di ritrovare vecchi compagni di scuola e pure i miei professori”. C’è ancora un sogno rallistico per Ciofolo? “Si, guidare in un rally una vettura Wrc, diciamo la Citroen C4. Penso che rimarrà un sogno, come quello di imitare la carriera di Carlos Sainz, il pilota a cui maggiormente mi ispiro. Ma già così sono contento della mia “carriera” di pilota”.
WALTER SANVITO Driver
HA CORSO CON NOI DAL 2011 AL 2018
Nato a Lecco il 4 febbraio 1976 I motori sono da sempre la sua passione e appena ha un ritaglio di tempo lascia il suo lavoro di odontotecnico per andare a seguire qualche rally. E se possibile, ovviamente, parteciparvi. Residente a Cortenova, in Valsassina, Waltyer Sanvito è cresciuto seguendo le vicende dei rally e appena è capitata l’occasione di disputarne uno non se l’è lasciata sfuggire. “Mi piacciono tutti i tipi di competizione motoristica – dice Walter – ma è indubbio che con i rally ho un rapporto privilegiato. Fin da piccolo ho avuto la possibilità di seguire diversi rally, in Valsassina, Valtellina e in altri posti, così quando è nata la Ronde della Valsassina mi sono detto: proviamoci. Grazia all’amicizia con i ragazzi della scuderia Abs Sport ho avuto la possibilità di debuttare nel 2010 come navigatore di Cosimo Palmisano sulla Peugeot 106 in versione gruppo A. Dopo diverse gare, con qualche arrabbiatura ma anche con dei buoni risultati, nella Ronde della Valsassina 2011 mi sono iscritto con Fausto Adamoli, sempre con la Peugeot 106. Direi che per me è stato il completamento di un sogno, da appassionato di rally ad arrivare a diventare prima un navigatore e poi un pilota. Negli ultimi due anni ho continuato a gareggiare, dividendomi ancora nel doppio ruolo di navigatore e pilota, con Michela Ripamonti alle note. Con Palmisano è arrivata nel 2013 anche una bellissima vittoria di classe alla Ronde del Sebino. Ma anche come pilota mi sono divertito e tolto qualche soddisfazione. Per il 2014 ho programmato di nuovo un paio di gare come pilota, il rally Circuito di Cremona e la Ronde “Ba…relly”, con Davide Pozzo come navigatore. E se capiterà qualche altra occasione di gareggiare come navigatore, vedrò di farmi trovare pronto”. Il pilota che ha nel cuore è Colin McRae, a cui si ispira quando corre, Walter Sanvito coltiva ora un altro sogno, disputare un rally internazionale o di prestigio come il Sanremo, possibilmente con la Fiat Punto Super 2000. Da pilota o da navigatore, chiediamo. “Da pilota, da pilota”, è la risposta. Chiara e decisa.
Nato a Saronno il 15 febbraio 1969Il mondo dell’auto non solo è la sua grande passione ma anche il quotidiano. La sua professione di venditore d’auto lo ha portato a conoscere anche l’ambiente del motorsport e dei rally, da lì il salto a farne parte è stato breve. Soprattutto se si è tifosi di Sebastian Loeb, un mito nei rally e un manager di prestigio. Seguendo l’esempio del campione francesce, pur con tutte le cosiderazioni del caso, il sogno di gareggiare diventa realtà per Bertucci a metà dei primi anni Duemila, con l’esordio nel rally Valle Versa alla guida della Renault Clio Williams e Sergio Bertelè alle note. “Una prerogotiva che mi sono sempre imposto è stata quella di gareggiare per divertimento, senza mai inseguire programmi o sogni di crescita nell’automobilismo – dice Rocco, da alcune stagione pilota della scuderia Abs Sport -. Nel week end mi piace mettere la tuta del pilota, in settimana giacca e camicia e tornare dietro alla scrivania. Tuttavia ho anche cercato di farmi strada nei rally nazionali, togliendomi anche delle belle soddisfazioni. Non ho gareggiato con assiduità in tutti questi anni, ma costantemente si. Correndo poi quando ne avevo la possibilità e l’occasione, ho avuto anche modo di poter guidare diverse auto. Di conseguenza ho avuto a fianco anche diversi navigatori. Tutto questo mi ha permesso di fare una buona esperienza a livello tecnico e affinare la guida con i vari navigatori con cui ho gareggiato. Per come interpreto io le gare, ovvero divertimento, ma senza risparmiarsi, direi che ho fatto la scelta migliore. Se arriva il podio in un rally si festeggia, altrimenti si pensa alla prossima gara. Abbiamo parlato di diverse auto che hai guitato, te le ricordi? “Sicuramente. Per un rallista ogni auto con cui hai gareggiato è come se fosse un passaggio importante della tua vita. Mi ricordo l’emozione dell’esordio con la Renault Clio Williams, prima in gruppo N poi in gruppo A, ho avuto modo di gareggiare con l’evoluzione della Clio RS Light in versione N, ultimamente anche con la Renault Twingo in versione R2B. Poi le Citroen Saxo e C2, in versione N e A, le Peugeot 206 e 208, nelle classi N3 e R2B. Ho pure avuto modo di guidare anche l’Opel Adam in versione R2. Tante macchine e tanti bei ricordi. Certo mi piacerebbe come tutti poter gareggiare almeno una volta con una Wrc, magari nel rally Aci Como, la gara che preferisco. E’ un sogno, ma già così sono contento di quanto ho fatto. Nel 2018 continuerò a gareggiare nei rally nazionali di zona e in qualche circuit e ronde, inseguendo sempre un podio di categoria che me per vale quanto un successo assoluto”. Tante macchine e tanti navigatori, quali sono? “Dopo Bertelè ho avuto modo di gareggiare con Veronica Capra, Giuseppe Tabacco, Fabio Terraneo, Beniamino Bianco. Tutti sono stati preziosi e importanti. Con il presidente Bianco c’è anche un rapporto di amicizia che trasforma la nostra partecipazione nei rally quasi come se fosse una missione, quella di essere esempio di passione e entusiamo per tutti i ragazzi della scuderia Abs Sport”.
Nato a Cimbergo (BS), il 18 novembre 1968 Con i motori nel cuore, Giuseppe Tobia appena può lascia il suo ristorante che segue con passione e si mette al volante. D’altronde per uno che ama i rally i percorsi lunghi e tortuosi, guidare è sempre un piacere. E se preparare un rally diventa spesso una corsa contro il tempo, la passione fa superare tutte le fatiche e i sacrifici. Come tanti altri piloti, anche Tobia, approdato quest’anno nella scuderia lecchese Abs Sport, ha un idolo a cui si è ispirato avvicinandosi ai rally: Miki Biasion. Poi via con il debutto nelle gare a metà degli anni 2000. Finora ha guidato le Renault Clio Williamw N3 e Clio RS in R3, le Peugeot 205 Gti 1.6 e 206 Rc in versione gruppo N e la Bmw 325. Nel 2011 sarà al volante della nuova Citroen DS3 in versione gruppo R, con un programma selezionato di gare nel campionato italiano rally. Una crescita costante di piazzamenti ha caratterizzato il primo lustro della carriera di Giuseppe, ragazzo schivo e da pochi mesi padre di una splendida bambina, Matilde Vittoria, il cui primo obiettivo rimane sempre il divertimento. Ma ripercorriamo i primi anni da rallista di Giuseppe Tobia. L’esordio nell’automobilismo avviene con una Renault Clio Williams di gruppo N3, nella stagione 2006, nel rally sprint del Garda, con a fianco Paolo Garavaglia. Segue la partecipazione al rally di Lecco con a fianco questa volta Mirko Curkovic, che a partire dalla gara sotto il Resegone diventa il navigatore abituale di Tobia. Assieme disputano numerose gare, tra cui il rally di Como, già in versione tricolore, con l’Opel Astra A7 con la quale ottengono ottimi risultati. L’anno seguente, il 2007 l’equipaggio milanese esordisce al rally “1000 Miglia” (campionato italiano rally ed europeo), chiudendo con la gioia del podio al 3°posto nella combattuta classe A7. Il talento di Giuseppe emerge sempre più e la stagione si chiude con un altro piazzamento di rilievo nel rally di Como dove coglie il 4° posto di classe. Accesa la scintilla, partecipa al corso di guida di Vittorio Caneva, traendo ulteriori insegnamenti, tanto che decide di partecipare anche ad alcune gare di durata in pista, in particolare sul mitico circuito tedesco del Nurburgring, conquistando anche una vittoria di classe alla guida della Renault Clio RS. La stagione 2010 non è stata delle più intense per Giuseppe, ripagato però dalla nascita di Matilde Vittoria. Solo due gare disputate, con la Renault Clio R3 del team Gima Autosport. Ma per la stagione corrente il neo arrivato pilota della Abs Sport conta di prendersi la rivincita, già a partire dal rally “1000 Miglia”, che affronterà con la nuova Citroen DS3 in versione R3. La vettura che in veste Wrc ha trionfato con Loeb nel mondiale: cambio semiautomatico, motore da milleseicento centimetri cubici, turbo compresso, prestazioni da togliere il fiato. Una macchina nata per vincere, gestita con la super visione della casa madre Citroen Sport, con la quale Beppe Tobia conta di togliersi delle belle soddisfazioni oltre che nel rally bresciano anche nel Salento, nel Sanremo e a Como. Poche gare ma tutte titolate.
Nato a Lecco il 23 settembre 1985 All’attivo non ci sono annate agonistiche complete ma già si è fatto conoscere con lusinghieri piazzamenti. Riccardo Riva, trentenne galbiatese, da alcune stagioni si divide tra il suo lavoro professionale all’estero e i rally in Italia. Far coniugare i due impegni non è mai facile ma, si sa, con la passione tutto si supera. “L’automobilismo è la mia grande passione, potrei dire fin fa piccolo – dice Riccardo -, poi mi sono appassionato ai rally e seguendo diverse gare ho deciso di provarci anch’io. Diciamo che mi sono ispirato a Petter Solberg, il mio pilota preferito. Organizzarmi all’inizio non è stato facile, ma avendo vicino a casa come riferimento la scuderia Abs Sport è stato più agevole concretizzare il mio sogno. L’altro aspetto da considerare è stata la possibilità di poter contare subito su navigatori esperti e molto professionali come Davide Bozzo, Roberto Conti e Fabio Franchin. Così il debutto in queste stagioni di apprendistato, in cui non ho gareggiato molto ma abbastanza per maturare una buona esperienza, sono state positive e incoraggianti. Finora ho gareggiato nelle classi minori, con la Peugeot 106 in versione gruppo N e la Citroen C2 in R2B, direi che è stata una scelta appropriata. I piazzamenti non sono mancati e tutto questo ha fatto si che le ambizioni per il futuro aumentassero”. L’esordio di Riccardo è avvenuto alcuni anni fa nel rally Aci Lecco, la gara di casa, poi sono seguite altre gare, soprattutto in Lombardia, con il Prealpi Orobiche diventato in breve tempo il rally preferito. “Mi piace molto gareggiare dove ci sono speciali su asfalto veloci e impegnative – prosegue il galbiatese -. Il rally bergamasco è tra questi come tipologia, ma direi che tutti i rally lombardi sono interessanti sotto l’aspetto tecnico, sia per chi vi partecipa sia per gli appassionati che li seguono. Per la stagione 2017 vorrei innanzitutto incrementare il mio impegno nelle gare, anche se lavorando all’estero non è sempre facile concretizzare un lungo week. Nel mio programma c’è la partecipazione al Prealpi Orobiche e al rally Aci Lecco, visto che tornano entrambi in calendario dopo un paio d’anni d’assenza. Poi vorrei disputare verso fine stagione un altro paio di gare, con il Trofeo Aci Como nella versione tricolore come obiettivo principale. Per ora sarò al via di nuovo con la Citroen C2 ma il salto di categoria e relativa cambio di vettura è un altro obiettivo che conto di realizzare”.
Nato a Como il 22 aprile 1979 Nato in una città come Como dove i rally fanno parte della tradizione motoristica, Fabio Terraneo non ne è rimasto estraneo. E come tanti innamorati della disciplina del “traverso”, da appassionato ne è diventato ben presto un protagonista. Facilitato in questo anche dal suo lavoro di tutti i giorni come carrozziere, i segreti di come allestire un’auto da rally sono diventati la norma. E senza fare voli pindarici, si è avvicinato alle gare consapevoli di dover comunque imparare. Iniziando a frequentare gli appuntamenti lombardi dal 2012 con sempre maggiore frequenza, togliendosi delle belle soddisfazioni. “Sono pochi anni che sono presente nei rally – dice Fabio -, ma devo dire che è come se fosse da una vita. Sarà perché fin da ragazzino mi sono appassionato a questa disciplina motoristica. L’esordio non poteva essere che al rally Trofeo Aci Como, la gara che amo di più. Il mio primo obiettivo, dopo avere concretizzato il sogno di diventare pilota, è rimasto quello di divertirmi. E devo dire che gareggiare è ciò che più mi appassiona maggiormente. Come tutti poi si guarda anche a migliorare la prestazione e così è stato anche per me. Le mie prime auto da rally sono state la Citroen Saxo nel rally tricolore di Como nel 2012, quindi la Peugeot 106, entrambe in versione gruppo. Tanto divertimento e anche pure qualche bel risultato mi hanno poi spinto ad andare oltre. Così sono approdato alla Citroen C2 in versione gruppo A, vettura davvero performante, con la quale ho colto dei piazzamenti significativi che non mi aspettavo, ripagandomi degli sforzi fatti. Con la Citroen C2 continuerò anche nel 2017, di nuovo con i colori della scuderia Abs Sport. L’obiettivo è la partecipazione al Lombardia Ronde Cup e al Trofeo Aci Como valido per il tricolore Wrc. Direi che da pilota appassionato di gare, posso ritenermi soddisfatto di quanto fatto in questi anni. Con me ho avuto a fianco come navigatori Laura Sangalli, Davide Bozzo e Fabio Franchin, che ringrazio per la pazienza e la professionalità che hanno sempre avuto. Il mio rally ideale è con speciali veloci su asfalto. E se posso aggiungere, mi piacerebbe almeno una volta disputare un rally di questo tipo con una vettura Wrc, possibilmente con una Ford Fiesta ultima generazione.